
Mobilità sostenibile e sicurezza stradale: i monopattini e la loro regolamentazione
Mobilità sostenibile e sicurezza stradale
C’è un nuovo mezzo che si aggira per le nostre città. E’ alto e sottile come un pedone, ma veloce quanto una bicicletta. E’ fiammeggiante ma ha una struttura fragile. Ha due ruote piccole e fino ad adesso lo abbiamo visto circolare ovunque: sui marciapiedi, per strada, nelle zone pedonali facendo slalom tra i turisti.
Stiamo parlando dei monopattini elettrici, che hanno letteralmente invaso il nostro panorama urbano. In tanti avranno in mente i monopattini di un tempo. Gracili, ma anche aggrazziati. Se ne vedevano pochi in giro e soprattutto erano alimentati “a piede”. Oggi invece i suddetti monopattini si muovono ad energia elettrica. Una gran bella cosa, ma quanto controllo si può avere su un mezzo che è comandato direttamente da un solo pulsante?
In tante città si sono moltiplicati a vista d’occhio i monopattini elettrici nella modalità condivisa. Scarichi la app, trovi un monopattino, lo sblocchi, lo usi, lo riparcheggi. Una idea che segue l’onda del bike e car sharing già diffuso nelle nostre città. La rivoluzione della mobilità sostenibile, iniziata con i servizi di bike sharing ormai quasi 10 anni fa, ha arricchito e mutato lo scenario del traffico urbano. Per quanto riguarda i monopattini però, ciò che mancava era la regolamentazione che potesse conciliare le necessità di sostenibilità con quelle di sicurezza stradale.
Dove possono transitare i monopattini? Fino ad ora li avevamo visti sfrecciare letteralmente ovunque: dai marciapiedi alle strade, dalle piste ciclabili a quelle pedonali. Li abbiamo visti guidati da chiunque: bambini, adulti, adulti con bambini, adolescenti e anche qualche persona un po’ in là con gli anni.
Come può succedere con le novità, le normative possono farsi aspettare ma arrivano.
Nuove regolamentazioni sui monopattini elettrici
In Italia la riforma del Codice della Strada si sta facendo attendere dal 2010, quando fu introdotto l’ultimo pacchetto di modifiche (legge 120). Da quel momento in poi, sono stati approvati solo interventi parziali.
Non c’è da stupirsi quindi dei dati forniti dalla Commissione Europea e pubblicati dall’Asaps (Associazione sostenitori e amici della polizia stradale): nel primo trimestre 2021, i ciclisti morti in incidenti stradali sono stati ben 44, contro i 37 dello stesso periodo 2019 e i 33 del 2018. Ovviamente, i numeri vanno letti alla luce del momento storico. L’emergenza Covid ha portato ad una diminuzione drastica complessivamente degli incidenti con lesioni a persone (secondo l’Istat, si prevede una diminuzione del -29,5% dal 2019). Proprio l’emergenza della pandemia e le restrizioni hanno fatto sì che nelle aree urbane molti abbiano abbandonato i mezzi pubblici per muoversi con monopattini e bici, intimoriti dalla vicinanza con gli altri.
Di fatti, gli enti pubblici si stanno muovendo per facilitare sempre di più la circolazione delle bici, con le «strade urbane ciclabili» (con limite di velocità a 30 km/h e priorità a questi mezzi), «corsie ciclabili» (un ibrido tra carreggiata normale e corsia riservata), contromano autorizzabile dal sindaco anche sulle strade urbane con limite di velocità fino a 30 km/h o in parti di Ztl eccetera.
Proprio in vista della situazione odierna, che potrebbe vedere il distanziamento sociale come una pratica che rimarrà per diversi anni, si sta cercando di mandare avanti i disegni di legge presentati in Parlamento per stabilire delle regole chiare sui monopattini elettrici. La sperimentazione introdotta dalla legge di Bilancio 2019 e regolata dal Dm Infrastrutture del 4 giugno 2019 ha presto avuto bisogno di integrazioni, arrivate un anno dopo (articolo 33-bis del Dl 162/2019) dove si equiparava i monopattini elettrici alle bici. Di fatto, essendo già pressoché assenti i controlli sulle bici, non vi è stata alcuna implementazione della legge.
Di qui il Ddl C 2675 (attualmente in approvazione in Senato?), dove si stabilisce anzitutto che la guida dei monopattini elettrici sarà riservata ai maggiorenni, ci sarà l’obbligo di indossare il casco e del giubbotto catarifrangente e il divieto di circolazione dopo il tramonto (questo dato che le luci fornite non sono sufficienti per un’appropriata visibilità.
Si discute anche il limite di velocità, che sarebbe da stabilirsi a 20 km/h. Reso chiaro il divieto di sosta sui marciapiedi, con possibilità di rimozione.
La rivoluzione sostenibile e la sicurezza stradale: verso più chiarezza
Il monopattino elettrico si può definire veramente un mezzo simbolo della rivoluzione sostenibile, che apre molte prospettive su un nuovo modo di muoversi ma che ha bisogno, come tutti i mezzi su strada, di essere soggetto a regolamentazione per la tutela della sicurezza stradale e di tutti I suoi attori.
Per la sicurezza di autisti, pedoni, ciclisti e monopattinisti stabilire delle regole chiare e impiegare risorse per farle rispettare è essenziale. Con l’arrivo della bella stagione, la lenta ripresa del turismo e degli spostamenti tra comuni e regioni diventa quanto mai rilevante il tema della sicurezza anche in ambito urbano e in zone pedonali o ciclabili. Sarà importante più che mai agire sulla sensibilizzazione e l’educazione alla sicurezza stradale anche dei più giovani. A questo scopo presto in arrivo un video in collaborazione tra CNEL, Ministero dell’Istruzione, Polizia di Stato e Rai per il sociale per illustrare la normativa vigente.